Yoga Terapia
É possibile percepire il cambiamento corporeo come risposta a modifiche posturali, al diverso modo di respirare e ai pensieri. Possiamo anche tollerare un elevato grado di disagio. Fintanto che siamo consapevoli del fatto che le emozioni del corpo cambiano continuamente. Sentire il piacere di compiere azioni efficaci ripristina la sensazione di riuscire a difendersi. La capacità di osservarsi in modo quieto è un fattore cruciale per l’integrazione delle memorie traumatiche. Ecco perché lo yoga e la disciplina con lo stesso approccio multidimensionale hanno tanta efficacia nel trattamento del dolore cronico.
Lo Yoga potrebbe essere considerato come “il primo tentativo dell’uomo di comprendere la profonda connessione tra mente, emozioni, disagio fisico”. Ed è forse il più antico concetto olistico del mondo espresso dall’essere umano.
La terapia dello yoga (yoga Chikitsa) è antica come lo Yoga stesso
Lo Yoga è, sin dalle origini, un percorso di liberazione dal dolore, dalla sofferenza. È una componente integrale, la gemma più preziosa della cultura vedica e indiana. Si fa riferimento allo yoga nei testi conosciuti tra i più antichi del genere umano. I Quattro Veda contengono le radici del sapere: atharva-veda , rig-veda , sama-veda, yajur-veda (2500/3000 CA). Nella cultura vedica e dopo Upanishad e Bhagavad gita nasce il testo Yoga sutra. Questo venne scritto per ordine di Shiva (vero padre dello yoga) per curare le afflizioni (klesha) della natura umana. In secondo luogo per raggiungere il Samadhi. Quest’ultimo è l’unione, l’integrazione di tutte le parti dell’essere , tutti i raggi della coscienza in un unico fascio. È un documento straordinario che delinea la trasformazione sistematica della coscienza.
Lo stato dell’arte
Tuttavia, i nuovi metodi di indagine scientifica e l’evoluzione della conoscenza relativa alle neuroscienze hanno generato una rivoluzione di paradigma che si fonda proprio sul riconoscimento del ruolo centrale della coscienza e della consapevolezza del Sé nell’organizzazione biologica, cognitiva e sociale e quindi nel superamento di stati cronici di disagio e dolore.
Inoltre, secondo recenti studi di neuroscienza, “il dolore non è il solo prodotto di un danno fisico, ma è piuttosto un’esperienza che si manifesta in seguito all’elaborazione congiunta di ciò che accade all’interno del corpo, della mente e del contesto sociale” (Guzman et al., 2012). Il dolore esiste per la nostra sopravvivenza, ed è quindi uno dei meccanismi che il sistema nervoso utilizza per mantenerci in sicurezza.
In conclusione, nelle persone affette da dolore cronico, il problema spesso si cela proprio in un sistema nervoso che è inavvertitamente posto in uno stato di ipersensibilità (Turner & Arendt-Nielsen, 2020). In questo stato, si producono continuamente risposte dolorifiche a stimoli che sono invece da considerarsi nella norma. Ciò è positivo, perché possiamo “riprogrammare” il nostro sistema nervoso attraverso le giuste terapie, perché è un sistema che rimane plastico durante tutta la nostra vita. L’unico modo per modificare come ci sentiamo consiste nel divenire consapevoli della nostra esperienza interiore ed essere amici di ciò che accade dentro di noi.
Fascia oraria dell'evento (2)
Lunedì
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Palestra CPI Mendrisio
Palestra CPI Mendrisio - Lega ticinese contro il reumatismo
Giovedì
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Palestra CPI Mendrisio
Palestra CPI Mendrisio - Lega ticinese contro il reumatismo